I CREDITI DETERIORATI DELLE BANCHE ossia i N.P.L. , Non Performing Loans
Si sente sempre più spesso parlare di N.P.L. (Non Performing Loans) in riferimento alle banche. Ormai, data l’importanza sociale dello “stato di salute” delle banche, non è più possibile relegare questi temi ad un ristretto pubblico di “addetti ai lavori”. Proviamo a fornirne una definizione e ad illustrarne alcuni loro utilizzi nella valutazione delle banche stesse.
Innanzitutto, che cosa sono i N.P.L. (Non Performing Loans) ? [1]
I non performing loans (prestiti non performanti) sono attività bancarie costituite da crediti per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza che per ammontare dell’esposizione. I non performing loans nel linguaggio bancario sono chiamati anche crediti deteriorati e si distinguono in varie categorie fra le quali le più importanti sono gli incagli e le sofferenze.
Il seguente schema, predisposto da Borsa Italiana, espone in sintesi le diverse tipologie di crediti deteriorati:
E, quindi, che cos’è il “NPL ratio” ?
Ratio sta per rapporto, indice. E in questo caso, per le banche il “NPL ratio” è dato dal rapporto tra crediti deteriorati (ossia i NPL) e crediti complessivi. NPL al numeratore e crediti complessivi al denominatore [2]. Non dimentichiamo che per le banche i crediti corrispondono agli affidamenti concessi ai propri clienti in tutte le loro forme (p.es, scoperti di c/c, finanziamenti chirografari, mutui fondiari, ecc.). Pertanto, com’è intuibile, tanto più basso è detto rapporto e tanto meglio è per la banca.
E che cos’è il “Coverage Ratio” ? [3]
Il rapporto di copertura è una misura della capacità di una banca di far fronte ai propri obblighi finanziari. In termini generali, più alto è il rapporto di copertura, migliore è la capacità della banca di adempiere ai propri obblighi nei confronti dei suoi creditori. La tendenza di indici di copertura nel corso del tempo è anche studiato dagli analisti e investitori per accertare la variazione della posizione finanziaria di una società.
Il Sole 24 Ore del 14 gennaio 2017 ha pubblicato [4] i seguenti indici delle 156 maggiori banche del Vecchio Continente:
NPL Coverage
Ratio Ratio
Grecia 47,1 48,2
Cipro 46,7 38,4
Portogallo 19,8 42,1
Italia 16,4 47,2
Slovenia 16,3 66,7
Irlanda 14,4 37,9
Bulgaria 13,2 59,9
Ungheria 12,8 62,0
Romania 10,7 63,5
Croazia 10,5 61,4
Polonia 6,5 60,8
Spagna 5,9 44,4
Austria 4,8 53,5
Malta 4,6 35,6
Slovacchia 4,6 54,1
Lettonia 4,1 33,3
Francia 3,9 50,8
Lituania 3,6 27,7
Belgio 3,4 43,0
Danimarca 3,2 31,2
Germania 2,6 40,1
Olanda 2,6 35,9
Rep. Ceca 2,5 62,4
Regno Unito 2,2 30,3
Norvegia 1,7 30,4
Finlandia 1,6 26,6
Estonia 1,4 28,5
Lussemburgo 1,2 44,5
Svezia 1,0 28,6
Europa 5,4 44,3
Le banche del nostro Paese quindi hanno un NPL ratio piuttosto elevato, più che triplo della media europea, ma almeno con un Coverage Ratio molto prossimo alla media stessa.
Documento elaborato da Studio Santi & Associati _ Novembre 2017
[1] http://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/non-performing-loans137.htm (testo adattato)
[2] NPL / Crediti complessivi x 100 = NPL ratio
[3] http://www.investopedia.com/terms/c/coverageratio.asp (libera traduzione)
[4] Fonte: EBA, Risk dashboard. Dati in percentuale a settembre 2016.