INDICE DI SOLIDITA’ DELLE BANCHE: che cos’e’ e a cosa serve ?
INDICE DI SOLIDITA’ DELLE BANCHE: che cos’e’ e a cosa serve ?
Si sente sempre più spesso parlare di indice di solidità delle banche, ma di che cosa si tratta e perché dovremmo interessarci a questo argomento?
Per poter valutare la solidità patrimoniale di una banca si utilizzano diversi indicatori, tra i quali i più diffusi sono il “Common Equity Tier 1 capital ratio” (abbreviato in “Cet1”) e il “Tier 1 capital ratio”.
Per “ratio” si intende indice, rapporto.
Ma prima di capire qual è questo rapporto, è necessario fornire delle definizioni.
Dal sito delle banca Centrale Europea (B.C.E.) abbiamo estratto uno stralcio di “RECOMMENDATION OF THE EUROPEAN CENTRAL BANK of 17 December 2015”, che cita espressamente i due indici suddetti:
THE GOVERNING COUNCIL OF THE EUROPEAN CENTRAL BANK,
HAS ADOPTED THIS RECOMMENDATION:
Credit institutions should establish dividend policies using conservative and prudent assumptions in order, after any distribution, to satisfy the applicable capital requirements.
- Credit institutions are required to satisfy the applicable minimum capital requirements (‘Pillar 1 requirements’) at all times. This includes a Common Equity Tier 1 capital ratio of 4,5 %, a Tier 1 capital ratio of 6 % and a total capital ratio of 8 % as provided for by Article 92 of Regulation (EU) No 575/2013. (…)
Proviamo quindi a dare una definizione dei suddetti “requisiti patrimoniali minimi” (“minimum capital requirements”), attingendo dalle seguenti fonti:
(Fonte: wikipedia) Con Tier 1 capital (o Core Tier 1, o patrimonio di classe 1) si intende la componente primaria del capitale di una banca.
Secondo gli accordi di Basilea, il patrimonio delle banche può essere distinto in due classi (tier): una "classe principale (Tier 1), composta dal capitale azionario e riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte, e una "classe supplementare" composta da elementi aggiuntivi. Dalla componente principale vanno poi dedotti alcuni elementi come l'avviamento.
Rapportando il Tier 1 alle attività ponderate per il rischio, secondo i criteri di Basilea II, si ottiene il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 (CET1), spesso utilizzato come importante misura di patrimonializzazione di una banca.
(Fonte Borsa Italiana) Il Tier 1 capital è chiamato patrimonio di base o di qualità primaria perché costituisce il nocciolo duro del capitale di ogni banca del mondo.
Al Tier 1 capital concorrono:
- il capitale versato;
- le riserve (compreso il sovrapprezzo azioni);
- gli utili non distribuiti
Sono esclusi dal Tier 1 capital: le azioni proprie, l’avviamento, le immobilizzazioni immateriali e le perdite dei vari esercizi (compreso quello in corso).Dal Tier 1 capital rimangono escluse anche le rettifiche di valore operate sul trading book (portafoglio di negoziazione).
Nel conteggio del Tier 1 capital rientrano, in una percentuale sempre più ridotta nel tempo, anche alcuni strumenti innovativi di capitale che, in caso di necessità, interrompono la distribuzione delle cedole per andare a rimpinguare il capitale primario della banca.
Questi strumenti “ibridi” appartengono alla categoria in evoluzione dei titoli “quasi-equity”, ossia dei titoli posti nella zona di confine tra il patrimonio e i debiti. La loro esistenza spiega anche la decisione di separarli dal capitale primario creando il Tier 2 e il Tier 3 capital. I cosiddetti ibridi sono, infatti, una parte fondamentale del cosiddetto Tier 2 capital (o patrimonio supplementare), composto da riserve di valutazioni e da un’ampia schiera di strumenti innovativi di capitale ed ibridi. Va anche ricordata l’esistenza di un Tier 3 capital (prestiti subordinati di terzo livello) che accoglie vari strumenti di capitale che non sono riconducibili alle prime due categorie.
A questo punto è fondamentale introdurre il concetto di Core tier 1 ratio diverso a sua volta dal Tier 1 capital e fondamentale per comprendere vecchi e nuovi limiti alla patrimonializzazione delle banche imposta da Basilea 3.
L’indicatore patrimoniale sarà costituito al 4,5% dal core tier 1 sopra definito e per un altro 2,5% da un ulteriore cuscino di capitale in funzione anti-crisi. Un ulteriore cuscinetto variabile dallo 0 al 2,5% è stato previsto in chiave anti-ciclica.
__________________________________________
Oggi è necessario familiarizzare con questi argomenti al fine di valutare la solidità di una banca e quindi per poter decidere se affidarle il nostro denaro.
In linea di massima, più è elevato il rapporto tra patrimonio di base (Tier 1) e impieghi (ponderati per il rischio) e più è elevato il grado di solidità della banca.
Ovviamente, la scelta della banca non si deve basare solo sul CET1 o altri indici, essendo il buon senso ancora il miglior indicatore, tuttavia è sempre più importante essere informati soprattutto in ambito finanziario.
E’ molto interessante la classifica delle banche, secondo Altroconsumo, sulla base della loro solidità:
https://www.altroconsumo.it/finanza/scopri-se-la-tua-banca-e-sicura-s5315394.htm
Siamo da tempo abituati a farci fare la “radiografia” dalle banche in sede di nostra richiesta di accesso al credito, ma ora è giunto il momento di fare altrettanto con le banche prima di aprire una relazione bancaria ed affidare loro il nostro denaro.
Documento elaborato da Studio Santi & Associati © Dicembre 2016