IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE: di che cosa si tratta e qual è la sua importanza nell’ambito del controllo di gestione e della valutazione degli adeguati assetti organizzativi secondo l’art. 2086 Cod.Civ.
D: In sintesi, cosa si può dire del margine di contribuzione, sulla modalità di calcolo, sul suo utilizzo e sulla sua utilità nell'ambito del controllo di gestione anche in riferimento alla valutazione degli adeguati assetti ex-art. 2086 c.c. ?
R: Il margine di contribuzione è un indicatore fondamentale nel controllo di gestione. Rappresenta la differenza tra i ricavi delle vendite e i costi variabili e viene utilizzato per coprire i costi fissi e generare profitto. La formula per il calcolo del margine di contribuzione è:
Margine di contribuzione = Ricavi totali − costi variabili
Tuttavia, è bene distinguere tra margine di contribuzione unitario e margine di contribuzione totale.
Il margine di contribuzione unitario consiste nella differenza tra il prezzo unitario di vendita (p) e i costi variabili unitari (cv).
La formula è:
Margine di contribuzione unitario = p – cv
L'utilizzo del margine di contribuzione è cruciale per valutare la redditività dei prodotti e delle linee di prodotto e per effettuare confronti tra diverse opzioni strategiche. Esso aiuta a determinare il punto di pareggio, ovvero il livello di vendite necessario per coprire tutti i costi aziendali.
Nell'ambito del controllo di gestione, il margine di contribuzione consente alle imprese di prendere decisioni informate riguardo a quale prodotto, linea o servizio promuovere, aumentare o eliminare. Inoltre, il valore del margine di contribuzione aiuta a stabilire priorità su nuovi investimenti, sconti sui prezzi e strategie di marketing.
In riferimento alla valutazione degli adeguati assetti organizzativi secondo l'art. 2086 c.c., il margine di contribuzione è un componente essenziale per garantire che le imprese abbiano una struttura amministrativa e contabile che ne permetta il monitoraggio efficace. La legge richiede che le imprese siano in grado di rilevare tempestivamente segnali di crisi potenziale o di insolvenza attraverso adeguati assetti amministrativi e contabili.
D: Perché si chiama margine di contribuzione ?
R: Il termine "margine di contribuzione" deriva dalla sua funzione principale: rappresentare quanto un prodotto o servizio "contribuisce" a coprire i costi fissi aziendali e a generare profitto. In altre parole, dopo aver coperto i costi variabili diretti associati alla produzione o fornitura di un prodotto, il margine che rimane è quello che contribuisce alla copertura dei costi fissi e all'utile operativo dell'azienda. Questa denominazione enfatizza il ruolo del margine di contribuzione come indicatore di quanto ogni unità venduta aggiunge al risultato economico totale, una volta coperte le spese variabili.
06.05.2025