FATTURA ELETTRONICA e … gli EFFETTI IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO
Ma che cosa c’entra la sicurezza sul lavoro con la fattura elettronica?
C’entra, c’entra. Il tratto d’unione è dato dalla dematerializzazione dei documenti.
Andiamo per ordine.
Con l’introduzione dell’obbligo generalizzato, dal 1° gennaio 2019, della fattura elettronica l’Amministrazione Finanziaria ha fatto un’ulteriore passo verso la digitalizzazione dei documenti, il che significa la dematerializzazione degli stessi, di fatto l’eliminazione o quanto meno la drastica riduzione dei documenti cartacei.
La fattura elettronica diventa quindi un file XML secondo uno standard stabilito e ciò favorisce la sua acquisizione nei sistemi gestionali per la tenuta della contabilità. Si tratta di certo di un prezioso ausilio per chi è incaricato della tenuta della contabilità ed in particolare della registrazione delle fatture, ma a dispetto di quanto viene sbandierato da più parti, software house in testa, non si tratta di un completo automatismo: si veda il nostro intervento del mese di novembre ed in particolare per la parte che tratta del “mito dell’automazione” [1].
Nella realtà, occorre l’intervento dell’operatore che inserisca le contropartite e le causali Iva, non note – per vari motivi – al software.
Ma come fanno gli operatori senza il documento cartaceo?
E, ancora, la fattura elettronica in formato XML è illeggibile e dev’essere convertita in formato leggibile con un visualizzatore XML. Ottimo. Ma come fa l’operatore a visualizzarla?
Semplice: o la stampa (ma in questo caso va a farsi benedire la dematerializzazione) oppure la visualizza su un altro schermo.
Il titolare di uno studio di commercialisti (diciamo il peccato ma non il peccatore), che ha fatto da testimonial per una nota sofware house illustrando quant’è all’avanguardia con l’eliminazione totale della carta, ha mostrato con orgoglio il grado di informatizzazione di cui godono i suoi collaboratori.
E come fanno gli operatori di detto studio a visualizzare i documenti che devono elaborare?
Semplice, sono stati dotati di almeno due schermi: in uno (supponiamo quello di destra) si visualizza il documento da elaborare e nell’altro (supponiamo quello di sinistra) si elabora il documento stesso.
Del resto lavorare su uno schermo solo – in assenza di documenti cartacei di riferimento – è alquanto scomodo e quindi di schermi ce ne vogliono due.
Ma lo studio testimonial ha illustrato con orgoglio anche posti di lavoro con 3 e anche 4 schermi!
Noi, in un primo tempo estasiati per tanta tecnologia al servizio dell’uomo (e della donna), ci siamo poi posti un interrogativo. Ma con due schermi, che fine fa l’ergonomia? Non è che saremo destinati ad avere torcicollo e problemi di cervicale? E magari di strabismo…
Abbiamo così rivolto l’interrogativo alla nostra consulente in materia di sicurezza sul lavoro, che funge anche da nostra R.S.P.P., la quale è rimasta alquanto perplessa (è un eufemismo) perché i due schermi comportano necessariamente una violazione delle regole ergonomiche in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro: lo schermo (uno solo) dev’essere ad una determinata posizione davanti all’operatore e ad una determinata altezza rispetto alla linea dello sguardo.
Semplicemente, con due schermi ciò non è possibile, sia se gli schermi sono uno a fianco all’altro e sia se – peggio – sono uno sopra l’altro…
In un tour promozionale di una nota software house, una commerciale particolarmente critica verso gli operatori “obsoleti”, ha detto che è ora di abbandonare la carta, che siamo nel Terzo Millennio, che è ora di automatizzare, ecc. ecc.
Sia lei che la software house si saranno però posti il problema di postura degli operatori con due o più schermi?
Eh già, si sa che il progresso ha sempre un prezzo e che qualcuno lo deve pagare.
Ma come facciamo ad essere allo stesso tempo senza documenti cartacei e rispettare la norma suddetta?
Noi, che ormai siamo disillusi, siamo invece dell’idea che, per ironia della sorte, la dematerializzazione dei documenti non farà altro che aumentare la carta …
Del resto l’avvento dei computer avrebbe dovuto ridurla da tempo, ma sappiamo com’è andata a finire.
Studio Santi & Associati © Dicembre 2018
P.S.: abbiamo incluso questo nostro articoletto nella sezione “humor” perché ci è sembrata la sezione più adatta per la circostanza, che ancora una volta ci ha confermato che – come dice Forattini – nella vita tranne per due o tre cose si può ridere (o sorridere) su tutto.
[1] http://www.studio-santi.it/blog/fiscale-societario/fattura-elettronica-ossia-un-operazione-nata-male-e-gestita-peggio/