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Licenziato il dipendente che utilizza un linguaggio offensivo sui social

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 6543 del 21 febbraio 2024, sancisce la legittimità del licenziamento del dipendente che utilizza linguaggi inappropriati ed offensivi sui propri profili social, ancorché al di fuori dell'orario di lavoro. (...)

IL DANNO DIFFERENZIALE nell’ambito dei rapporti di lavoro dipendente

Pubblichiamo un intervento dell’avv. Eleonora Pini, avvocato giuslavorista.

Il danno differenziale è il danno risarcibile dal datore di lavoro ...

INCOSTITUZIONALITÀ DELL’INDENNITÀ DI LICENZIAMENTO COMMISURATA ALLA SOLA ANZIANITÀ DEL LAVORATORE

SUPERMINIMO: QUANDO E' ASSORBIBILE ?

Pubblichiamo un intervento in materia di contratti di lavoro dipendente dell’avv. Eleonora Pini, avvocato giuslavorista.

Il superminimo è una voce della retribuzione concordata direttamente tra datore di lavoro e dipendente in sede di assunzione o come integrazione successiva al contratto ... 

I MESSAGGI DI POSTA ELETTRONICA E IL LORO VALORE IN GIUDIZIO

Pubblichiamo un intervento, di grande interesse, dell’avv. Eleonora Pini, avvocato giuslavorista.

A fondamento della propria tesi, le parti in giudizio, ormai da anni, producono e-mail inviate e ricevute, ma che valore hanno a livello probatorio? Possono essere considerate piene prove?

 

LEGITTIMO IL LICENZIAMENTO PER GMO CON REDISTRIBUZIONE DELLE MANSIONI

Pubblichiamo un intervento dell’avv. Eleonora Pini, avvocato giuslavorista.

A distanza di un decennio la Corte di Cassazione ribalta la propria posizione.

Una recente sentenza, ormai non unica nel suo genere, ribadisce dei nuovi confini per la legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo determinato dalla soppressione della posizione lavorativa del dipendente con redistribuzione delle sue mansioni fra i colleghi.

MAI PIÙ RETRIBUZIONI IN CONTANTI

Pubblichiamo volentieri un intervento dell’avv. Eleonora Pini, avvocato giuslavorista.

Il pagamento della retribuzione in contanti è oramai una pratica in disuso, ma esistente ancora nelle piccole realtà, soprattutto nei casi di anticipi sulla retribuzione.

Ebbene ciò non dovrà più accadere a far tempo dal 1° luglio 2018. Infatti, l’art. 1 c. 910-914 della l. 27 dicembre 2017 n. 205, prevede espressamente che “i datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore”.