BARRIERE NELLA COMUNICAZIONE
Nel periodo storico in cui viviamo, caratterizzato da molteplici mezzi di comunicazione, paradossalmente assistiamo a barriere poste volutamente per bloccare il flusso della comunicazione stessa.
Citiamo tre casi attuali a cui stiamo assistendo, nella nostra realtà professionale, perplessi ma non rassegnati.
Primo caso, il grande gruppo bancario.
- L’home banking sparisce dalla sera alla mattina
- Chiamiamo la filiale ma risponde un call center il cui addetto non sa nemmeno dove sia la filiale stessa né sa di cosa sta parlando
- Ci chiede di accedere con altro browser, ma com’è evidente il browser non c’entra
- Come glielo facciamo notare, cade la linea (chissà perché ?), faticosamente raggiunta dopo aver pigiato una quantità di tasti cancelletto
- Anziché richiamare e anziché fissare un appuntamento con un addetto (ci hanno preso gusto con il lockdown), piombiamo in filiale e parliamo con il direttore, il quale si impegna a sentire i tecnici e ad aggiornarci
- Dopo un’oretta ci chiama in studio e ci spiega che inavvertitamente hanno inibito l’accesso ma che il problema è stato risolto
Alla vecchia maniera abbiamo saltato l’assurdo passaggio del call center e dell’appuntamento e abbiamo risolto in quattro e quattr’otto, eludendo la barriera della comunicazione, messa a bella posta per allontanare, scoraggiare, non comunicare e in definitiva per avere meno seccature possibili.
Secondo caso, la grande software house.
- L’assistenza tecnica risponde ad un nostro quesito, aperto con un “ticket”, e in via del tutto incidentale ci comunica telefonicamente (siamo nel mese di ottobre 2022) che dal 2023 l’applicativo non supporta più il “vecchio” sistema operativo
- Lo veniamo a sapere per puro caso e nessuno si è degnato di comunicarcelo
- Sentiamo la società che ci fornisce l’assistenza sistemistica e ci fa un bel preventivo “pepato”, che ci lascia un po’ perplessi
- Protestiamo per l’importo eccessivo e vien fuori una versione più economica, “che dovrebbe andare bene”
- Sentiamo il referente della software house per averne conferma (siamo alla metà di ottobre 2022) e ci risponde in modo standard “mi informo e Vi faccio sapere”
- Alla data in cui scriviamo la risposta non è ancora arrivata
Qui la barriera della comunicazione è un muro di gomma e se tenti di sfondarla, semplicemente rimbalzi.
Comunicazione, eh ?! Come no ?!
Terzo caso, un ramo della Pubblica Amministrazione
- In un importante ramo della Pubblica Amministrazione si entra, da ormai quasi tre anni, solo su appuntamento
- Peccato che da giorni il sistema per fissarli non funziona bene e non contempla tutte le fattispecie necessarie
- Fissiamo con un argomento simile a quello che ci interessa e allo sportello ci dicono che occorre invece porre il questo via PEC (“Voi dovreste saperlo …”, come no ?!) e ci cacciano indietro senza esito
- Rientriamo in studio e inviamo il quesito via PEC, ma dopo quasi tre settimane, non arriva alcuna risposta
Come può svolgersi un servizio pubblico in queste condizioni ?
E noi di esperienza con gli Uffici Pubblici ne abbiamo tanta, ma una situazione simile di incomunicabilità non l’abbiamo mai vista.
Ci hanno preso gusto anche loro con il lockdown, è evidente.
Conclusione
Così, nell’epoca della massima espansione dei mezzi di comunicazione, si comunica sempre di meno e sempre peggio.
Como, 02.11.2022.