Il PASS per ANDARE al RISTORANTE e gli aspetti pratici della sua applicazione
In un momento in cui si fa a gara a chi la spara più grossa (contributi maggiorati per il servizio sanitario, sovrattasse per i non vaccinati, et similia), viene alla luce il DPCM sul “green pass”, tra l’altro a breve necessario per andare al ristorante.
Ora, tralasciando gli aspetti meramente giuridici ed “ideologici” dell’argomento, proviamo a concentrarci sull’aspetto pratico ed operativo ed immaginiamo di uscire a cena con gli amici o con la famiglia.
- entriamo al ristorante e ci accorgiamo di aver dimenticato a casa lo smartphone … (accidenti !) e quindi non possiamo esibire il nostro QR-CODE che attesta la nostra situazione “vaccinale” …
- tutti gli altri invece sono “immuni” e passano con esito positivo lo scanner e uno di essi chiede al ristoratore di far passare l’affamato e candidato commensale, “chiudendo un occhio” per questa volta …
- il ristoratore “chiude un occhio” e li fa entrare tutti
- cosa succede poi ? chi controlla i commensali ?
Ora, un obbligo o un onere possono essere fatti osservare efficacemente se a latere ci sono controlli e sanzioni.
In questo momento, non avendo alcuna certezza sul testo del decreto, in attesa della sua pubblicazione, non sappiamo quali possano essere i controlli e il quadro sanzionatorio.
Tralasciando l’entità delle eventuali sanzioni e la probabile circostanza che a voler entrare nel ristorante sia un cittadino straniero (un turista con la famiglia, per esempio), proviamo ora a concentrarci sui controlli.
Dei due uno (o forse tutti e due):
- controlli fisici
- controlli informatici e telematici
Nel primo caso, dovremmo avere organi di pubblica sicurezza che entrano nel ristorante e chiedono a tutti il pass per poi procedere a sanzionare i commensali che ne sono sprovvisti e il generoso ristoratore.
Nel secondo caso, dovremmo avere un sistema telematico funzionante che permetta al ristoratore di collegarsi in tempo reale ad un database contenente i dati sanitari del soggetto che entra, venendo a conoscenza dei fatti suoi ed in particolare di dati sensibili che devono essere coperti da riservatezza.
Sempre nel primo caso, avremmo una sorta di rastrellamento in una circostanza lieta e rilassata, che può invece trasformarsi in un incubo.
Sempre nel secondo caso, avremmo una situazione del tutto inaccettabile sotto il profilo della lesione della riservatezza, con possibili utilizzi impropri da parte del ristoratore.
Anche senza scomodare altri aspetti, seppur essenziali (sanitari, giuridici, di orientamento politico e filosofico), siamo in presenza di provvedimenti la cui applicazione pratica appare sin d’ora impervia e costellata di ostacoli enormi.
Ostacoli che potranno mettere a dura prova l’accettazione di tutto ciò da parte della collettività, la quale potrà iniziare a porsi seri interrogativi sull’utilità di simili provvedimenti e a mettere in dubbio i relativi obiettivi ufficiali .
23 luglio 2021.